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Aumenti e la guerra

ARTICOLI > Guerra in Ucraina e ripercussioni

AUMENTI E LA GURRA


Un grande poeta e drammaturgo tedesco dell’altro secolo, Bertolt Brecht, scriveva:

" La guerra che verrà non è la prima
Prima ci sono state altre guerre
Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti
Fra i vinti la povera gente faceva la fame.
Fra i vincitori la povera gente faceva la fame ugualmente
".

Considerazioni vere ma purtroppo sempre dimenticate. Oggi le riprendo e le faccio conoscere sperando di vederle ulteriormente commentate.
Questo giornale, dopo aver giustamente e correttamente riportato la guerra in Ucraina, le sofferenze di quel popolo ma anche delle popolazioni russofile, le innumerevoli iniziative di solidarietà realizzate in Occidente a favore dei profughi, vuole completare il cerchio approfondendo ulteriormente le conseguenze  di tale guerra, del clima bellicista oltre che delle sanzioni verso la Russia. Un groviglio di provvedimenti e di paure che stanno creando disagi al mercato  portando a rincari di numerosi prodotti.
Unoetre.it intende aprire una necessaria finestra informativa partendo proprio da nuove stime che prevedono l’aumento del prezzo delle bollette di luce e gas, ma anche di farina, pasta, pane e nel settore dei cerealli e siderurgico.
Va ricordato che Ucraina e Russia garantiscono un terzo delle esportazioni mondiali di grano pertanto il primo rilievo da fare lo riprendo da una allarmata dichiarazione della Coltivatori diretti che il conflitto possa "danneggiare le infrastrutture e bloccare le spedizioni dai porti del Mar Nero, causando un crollo delle disponibilità sui mercati mondiali"
Da inizio febbraio la Russia ha vietato l’esportazione di fosfati di ammonio e di altri fertilizzanti azotati prodotti dal metano per almeno alcuni mesi. Sono mesi decisivi per le coltivazioni e la mossa ha già fatto alzare i prezzi sul mercato.
Non si conoscono gli sviluppi e le conseguenze di tale provvedimento ma in modo preoccupato riportiamo un dato certo: l’Italia nel 2021 ha importato 120 milioni di chili di grano dall’Ucraina e 100 milioni di chili dalla Russia.
Esiste un altro dato certo che merita di essere conosciuto e valutato: negli ultimi 4 anni si è passati da 543mila ettari di grano tenero coltivati in Italia agli attuali poco meno di 500mila ettari. Il dato riporta anche in questo settore l’aumento della dipendenza dall’estero.
Questa rapida, parziale ricognizione è stata fatto per sollecitare ulteriori conoscenze e proposte, per tenere desta l’attenzione; se non si crea un clima di pace e non si ferma la guerra in Ucraina, inevitabilmente si corre  verso una catastrofe sociale.
E’ necessario far conoscere un altro dato finora per niente evidenziato: il ministro della guerra Guerini ha chiesto che " Ci deve essere una crescita della spesa della difesa e una riflessione e aggiornamento del nostro modello organizzativo".
Si tratta di una dichiarazione guerrafondaia e pericolosa che contrasta con la richiesta posta da milioni di cittadini che  stanno scendendo in piazza per chiedere a gran voce una politica di pace. E’ ancora più inquietante inoltre sapere che in queste ore è stato approvato un decreto che decide di inviare armi in Ucraina contravvenendo l’art. 11 della Costituzione, aumentando anche le spese militari, la cui entità non viene fatta conoscere. Sempre lo stesso ministro con sfacciataggine ed arroganza ha reso noto che i contenuti del decreto saranno secretati. Insomma c’è il rischio di un allargamento del conflitto, c’è un sicuro aumento delle spese militari proprio nel momento in cui si amplifica la crisi sociale ma i "lorsignori decidono che chi sta pagando e ancor più pagherà il prezzo più elevato non deve sapere, deve obbedire silente a scelte scellerate".
Attraverso questo giornale vogliamo proseguire nell’impegno di fare conoscere tutto, sostenendo una politica di pace, per fermare la guerra in corso, per un accordo fra russi ed ucraini ma anche per contrastare l’aumento dei prezzi, sollecitando le necessarie iniziative di lotta e di contrasto e fermare la corsa bellicista.
Angelino Loffredi
Ceccano, 6 Marzo 2022


 
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